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martedì 16 ottobre 2012

India 5: NUOVA DELHI. Diwali, il capodanno indù

Come forse già sapete, questo blog è più una traduzione degli appunti in spagnolo che ho scritto sulla mia pagina di facebook: Pao on the road
Questa volta invece, sarà scritto e creato proprio in italiano perché ho notato che in spagnolo non ho scritto niente su Delhi! Allora vi racconterò in esclusiva, per i miei pochi lettori italiani (se ci siete battete un colpo!) ciò che mi ricordo, visto che ormai è quasi passato un anno.


DELHI, capitale dell'India, non è stata una brutta sorpresa. Anzi. Arrivata col volo da Hyderabad a Delhi, sono stata ospite di una famiglia dove il ragazzo era maestro di educazione fisica. Un ragazzo altissimo e molto gentile, la famiglia pure. Suo fratello aveva un negozio di cellulari. Una famiglia modesta, né povera né ricca. Sono rimasta da loro due giorni, mi hanno trattato benissimo. In casa però una cosa non era proprio il massimo, cosa a cui non sono riuscita ad abituarmi: il bagno. La turca, eh sì. Non è il massimo.. E la doccia, che non c'é, al suo posto ci sono i rubinetti e con la bacinella ti devi fare la doccia, fredda ovviamente. Passati quei due giorni, sono stata nuovamente ospite di un altro ragazzo dove invece le cose erano molto diverse. L'appartamento era nuovissimo, con mobili antichi e immagino costosissimi, avevo la mia camera e il mio bagno privato. Bagno dove trovavo sia il tipico spruzzino che si usa tanto in India come in Asia al posto del bidè, sia la carta igienica. La doccia ottima, con vetro e pavimento in pietra. Ma udite udite, la cosa che più mi ha sorpreso era che in quella casa, ci abitava questo ragazzo da solo e altre 5 o 6 persone tra cui: il cuoco, la donna delle pulizie, quella che stirava, la sicurezza, ecc. Quando avevo voglia di uno spuntino andavo in cucina e chiedevo a loro, dalla cucina indiana all'italiana (un tantino diversa diciamo..), ma potevo chiedere e loro servivano!

In quella casa poi sono arrivate altre due ragazze tedesche se non sbaglio e abbiamo fatto amicizia, giocato con l'Xbox (quella tipo Wii senza joystick), girato per la città, ecc. Quando uscivamo e avevamo voglia di mangiar qualcosa, alla fine tornavamo a casa dove ci trattavano come principesse!
Questo ragazzo aveva addirittura il suo autista privato! Di solito usciva da solo con la sua macchina senza l'autista, ma in certi casi, potevamo usufruire del suo "servizio". Come ad esempio per la festa del Diwali.

Diwali, chiamata anche Dipavali o Deepawali è una delle più importanti feste, che si festeggia nel mese di ottobre o novembre. Simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata "festa delle luci", durante la festa si usa infatti accendere delle luci (candele o lampade tradizionali chiamate diya). In molte aree dell'India i festeggiamenti prevedono spettacoli pirotecnici.
La più popolare leggenda associata alla festa è quella che tratta del ritorno del re Rama della città di Ayodhya dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il popolo della città al ritorno del re accese file (avali) di lampade (dipa) in suo onore, da qui il nome Dipawali o più semplicemente Diwali.
I festeggiamenti per Diwali si protraggono per cinque giorni nel mese indù di ashwayuja che solitamente cade tra ottobre e novembre, per induisti, giainisti e sikh è la celebrazione della vita e l'occasione per rinsaldare i legami con familiari e amici. Per i giainisti rappresenta inoltre l'inizio dell'anno. by Wikipedia

La festa iniziò da noi, dopo aver acceso le candeline intorno a tutta la casa, balconi compresi, per la sera il ragazzo invitò dei suoi amici indiani e stranieri.
Più tardi fummo invitati alla festa vera e propria organizzata da suo cugino in una villa col giardino enorme. In verità era quasi tutto all'aperto, era una festa privata, con discoteca, buffet, ecc.
Tutto compreso, bevande alcoholiche, cibo...
Io e un'altra ragazza siamo andate in macchina con l'autista. Arrivate lì, tutti erano vestiti benissimo. C'era gente indiana ma anche straniera.

Il buffet era fantastico, ottimo cibo, facevano addirittura la pasta che uno voleva e col sugo che sceglieva! E non era per niente male..

C'era addirittura musica spagnola. Un mega festone insomma! Non mancarono i fuochi d'artificio ovviamente.




Per quanto riguarda la città, Delhi è molto bella, ha cose moderne e cose antiche. Il metro può portarti un po' ovunque, è molto moderno. C'è anche tanta povertà vicino a centri commerciali enormi o a zone storiche, moschee, ecc. Si vedono quartieri molto poveri.
La città è veramente immensa.
Uno dei monumenti che mi ha deluso è stato il Forte Rosso, sicuramente visitato con una guida che ti spiega la storia ecc. è tutta un'altra cosa, ma visitarlo da soli non vale la pena, nemmeno con l'audio guida.



Da vedere invece, il Qutb Minar e la tomba di Humayun, carino anche il Tempio a forma di loto ma niente di spettacolare (all'interno è un grande salone dove pregano).


Siamo andate anche a vedere la più grande moschea di Delhi, Jama Masjid. Non è stata impresa facile entrare senza pagare, ma avevamo letto sulla guida della Lonely Planet che l'ingresso era gratuito e quindi ci siamo impuntate. Vi sono diverse entrate. Quando arrivi, dipende dall'ora e dal giorno, possono dirti che non si può entrare perché stanno pregando. Aspetti anche mezzora, e poi ti dicono che devi pagare. Se vai dall'altra porta, probabilmente sei più fortunato (cosa che abbiamo fatto noi).. Ma loro ci provano sempre coi turisti. Tra l'altro sotto c'é un mercato, e quindi è pieno di gente (più o meno come tutta l'India, c'é sempre gente ovunque).
E' molto carina dentro con un cortile molto grande e una fontana in mezzo.



Comunque sia, per me il Qutb Minar, che è il più alto minareto in mattoni del mondo, è stato il migliore!


Alla prossima!

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